FOGGIA, 9 giugno 2023 – In merito a quanto riportato da alcuni organi di stampa sulla questione delle prestazioni Covid, si rende doveroso precisare quanto segue.
Innanzitutto, la Asl Foggia non ha mai liquidato somme per 250 euro al giorno per le RR.SS.AA. Covid di Universo Salute. Al momento, la Asl ha semplicemente liquidato quanto dovuto per la degenza da RR.SS.AA. ordinaria e cioè meno della metà delle 250 euro richieste. Ne consegue che se la Asl avesse liquidato 250 euro al giorno, non avrebbe avuto senso fare un decreto ingiuntivo.
Va poi evidenziato un altro aspetto in relazione alla complessità e all’estensione delle comunità sanitarie di Universo Salute ed il pericolo del Virus. All’indomani della sua pericolosa comparsa, le sedi di Foggia e Bisceglie di Universo Salute, cioè le due più numerose comunità sanitarie d’Italia, con persone disabili ed anziane non autosufficienti, si trovarono ex abrupto a fronteggiare gli effetti nefasti della dilagante malattia, caratterizzata da effetti diversi (sintomi lievi, medi o purtroppo gravi e/o mortali). A fronte di questa situazione, come da prassi normativa, i pazienti delle RR.SS.AA. con malattia complessa da covid, presenti nelle strutture di Universo Salute, sarebbero stati destinati al trasferimento presso i nosocomi della rete ospedaliera preposta. Ma i vertici della Regione Puglia e delle Asl competenti richiesero di curare i pazienti, con i protocolli di cura ospedalieri, presso le stesse strutture di Universo Salute, in quanto il trasferimento di una pur minima parte dei pazienti affetti da covid avrebbe mandato in crisi l’intero sistema.
Universo Salute è stata inserita nella rete Covid pubblico/privato sulla base di precisi requisiti richiesti e verificati dalla Regione Puglia. Perché altri soggetti non hanno inoltrato richiesta? E questi, eventualmente, avrebbero avuto i requisiti? Verosimilmente le strutture di Universo Salute sono entrate a far parte della rete covid anche per curare persone provenienti da altre RR.SS.AA. e strutture sociosanitarie delle province interessate che non potevano più essere assistite presso dette strutture per mancanza di requisiti specifici, col rischio di conseguenze irrimediabili. A tal proposito sono stati curati ed assistiti oltre 650 pazienti esterni. A ciò va aggiunto che il team di Universo Salute coi i propri medici e con il proprio personale specializzato è stato in grado di far fronte ad un’altra emergenza, operando presso 4 RR.SS.AA. e case di riposo del territorio per curare i pazienti ospitati, considerando l’improvvisa mancanza di personale in quelle strutture a causa di contagi, quarantena o altre ragioni.
E’ evidente che si trattava di prestazioni esclusive che solo Universo Salute poteva erogare. Pertanto risulterebbe poco etico – per differenze ontologiche e storiche enormi – paragonare ad altre, la RSA di Universo Salute, considerando il concreto contributo offerto alla Regione, all’intera collettività, nelle fasi più cruente della lotta al Covid. È notorio che la Rsa Universo Salute può, tra l’altro, avvalersi della capacità di erogare prestazioni ospedaliere di elevato livello anche presso le RR.SS.AA. grazie alla radiodiagnostica in loco, alle multidisciplinarietà dei suoi specialisti medici (neurologi, pneumologi, cardiologi…), alla rete di laboratori interni di analisi e di tutta la dotazione tecnologica strumentale, volta alla migliore diagnosi e cura, utili a corroborare in tempo reale le diagnosi e le terapie necessarie. Nessuna struttura di R.S.A. nel territorio regionale sarebbe stata in grado di fornire, tra l’altro, TAC in tempo reale, esame di emogas, analisi, somministrazione di cicli di ossigenoterapia: prestazioni effettuate in tempo reale a tutte le persone con necessità. A fronte dell’elevato numero di persone fragili presenti, l’infrastruttura messa a disposizione da Universo Salute ha consentito di registrare i più sorprendenti e minimi livelli di mortalità e malattia grave dell’intero territorio nazionale. Le centinaia di operatrici ed operatori sanitari impegnati ad accogliere anche pazienti esterni, provenienti da altre strutture od ospedali provinciali, oltre ai pazienti interni, rappresentano il segnale di un grande impegno, emblematico dell’unicità che questa storica organizzazione rappresenta. Si tratta di fattori che avrebbero dovuto trovare riscontro in un riconoscimento professionale e funzionale rispetto alle prestazioni rese e al ruolo assolto e non in una gogna mediatica conseguente alla richiesta del giusto onorario di prestazioni regolarmente erogate e non ancora liquidate.
Non va dimenticato che uno studio sulla “determinazione dei costi di produzione degli episodi di ricovero per covid 19” nelle strutture di Bisceglie e Foggia di Universo Salute, a cura del Dipartimento di Economia, Management e Diritto d’Impresa dell’Università di Bari, diretto dal prof. Dell’Atti, aveva indicato rimborsi ben superiori a quelli in questione.
Va detto, infine, che provare ancora una volta ad equiparare le RR.SS.AA. di Universo Salute con quelle oggi presenti sul territorio rappresenta un tentativo maldestro di confutare la verità fingendo di non conoscere affatto la reale offerta, unica ed esclusiva, che può offrire solo Universo Salute.
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